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Pallamano Oderzo “Tough enough to wear pink*”. Abbastanza duri da vestire in rosa

Quando un gruppo funziona, le idee fluiscono e il lavoro di squadra si allarga al di fuori del campo. I team di Pallamano Oderzo hanno sentito la necessità di intervenire su argomenti d’attualità, prendendo posizione con un’iniziativa che, iniziata nella scorsa giornata di campionato, proseguirà in occasione degli incontri che si disputeranno domani, quando le prime squadre indosseranno delle nuove maglie pre-match alle quali sono affidati i messaggi elaborati.

La società opitergina ha deciso di condividere il suo impegno coinvolgendo le squadre che incontrerà nei campionati 2020-21, uniti dallo slogan

Neither White, nor Black,
Neither Pink or Blue.
Only Human

Dopo la presa di posizione contro le discriminazioni razziali, è la volta dell’impegno contro le discriminazioni di genere.

Il triangolo rosa (in tedesco, rosa Winkel) era il simbolo di stoffa affibbiato sulla casacca degli internati nei campi di concentramento nazisti per omosessualità maschile. Alle lesbiche internate fu imposto, invece, il triangolo nero delle persone “asociali”.

Ottant’anni dopo, e dopo che da quasi trent’anni Internet ha concesso a chiunque la possibilità di avere accesso a un’informazione più ampia e quindi alla possibilità di compiere un progresso interiore impossibile a qualunque uomo di ogni epoca precedente, l’umanità si trova ancora di fronte a discriminazioni di genere e di razza.

Molti si erano illusi che l’emergenza Covid-19, dopo i cori dal balcone e i tanti “Andrà tutto bene”, avrebbe lasciato nella società civile un maggiore senso di solidarietà, di comunione. Finita – solo apparentemente – l’emergenza, abbiamo visto come, anzi, posizioni diverse si siano ancor più polarizzate e lo scontro coinvolga sempre le fasce meno rappresentate, il “diverso”, per colore o genere che sia, sul quale è troppo facile riversare il proprio scontento.

La società, qui ben rappresentata dalla capitana Barbara Meneghin, riassume con queste frasi le motivazioni alla base della decisione di “scendere in campo” anche fuori dal rettangolo di gioco:

“Le discriminazioni passano anche attraverso gli stereotipi di genere, che contribuiscono ad alimentare una visione semplicistica e obsoleta in cui le funzioni e i comportamenti degli esseri umani sono limitati dal loro genere.
Categorizzare il mondo in bianco o nero, in rosa o azzurro non permette di cogliere e includere tutte le altre sfumature che lo rendono speciale.
Anche il mondo dello sport è ancora oggi condizionato dai pregiudizi: spesso a partire dall’infanzia veniamo indirizzati a determinate discipline in base agli standard sociali che classificano alcune attività come femminili e altre come maschili.

Lo sport femminile è segnato da barriere che attribuiscono un’immagine stereotipata della donna che ancor prima di essere atleta, dovrebbe essere sempre educata, bella e attraente, qualità non richieste ai maschi.
La competizione e l’attività sportiva sono storicamente di dominio maschile. Attualmente all’interno dello sport professionistico e rispetto all’attenzione dei media, non è raro che le attività considerate “da maschi” ma praticate da atlete siano ancora viste con scetticismo e ironia.
Il cammino verso l’abolizione dei pregiudizi su mascolinità e femminilità è ancora incompleto. Per questa ragione, in ogni momento è importante promuovere una società inclusiva, in cui tutte le persone siano messe nella condizione di poter fiorire.”

Roberto Gherlenda, che con lo studio Wurbs ha coordinato un progetto di comunicazione condiviso e sviluppato con il concorso di tutta Pallamano Oderzo, spiega:
“E’ sempre più necessario uscire allo scoperto. Nessuna ambiguità può essere tollerata quando l’attacco è a persone che non sono solo atlete e atleti delle nostre squadre, nostre figlie e nostri figli, fratelli, sorelle, amici, ma anche sconosciuti con i quali, semplicemente, condividiamo il fatto di essere nati sulla nostra stessa terra. Tutta la visibilità che Pallamano Oderzo può avere, la vogliamo dedicare a questi temi, perché, come nello sport non esistono nemici, ma solo avversari di un momento di gioco, non esiste al mondo nessuno che non sia nostro pari e verso i cui diritti non debba essere rivolta tutta la nostra attenzione.”

  • Tough enough to wear pink” è un’iniziativa, nata negli USA con lo scopo di supportare la ricerca sul cancro al seno, nel cui slogan Pallamano Oderzo si è riconosciuta
Pallamano Oderzo

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