Mestrino – Wurbs Oderzo 12-15 (6-8 p.t.)
Mestrino: Cabrini Mar. 4, Anziliero 2, Lanzilotti, Bigolin, Bucur 2, Cappellari 1, Chiarotto, Ferro, Formentin, Galvan, Rubin, Bordin 3, Quartieri ì, Mazere (p), Cabrini Mad. (p), Marchetto, All. Furegon Michele
Oderzo: Biondo, Bordignon, Bortoletto, Celante (p), Gattel (p), Moro 2, Paraschiv A. 5, Paraschiv S, Radice 3, Uliana 2, Vitale 3. All. Reghellin Andrea
Arbitro: Pasqualin
Partita temuta alla vigilia dalle ragazze della Wurbs, ridimensionate dopo la sconfitta con Cellini e con la pesante assenza di Biondo. Sta di fatto che Oderzo gioca una gara tutta cuore e sostanza e conquista con merito la vittoria.
Il primo tempo fila via sui binari dell’equilibrio con difese e portieri a fare la differenza (3-3 al 11′). Continua il testa a testa (5-5 al 16′). Mestrino si porta avanti (6-5 al 17′) ma Oderzo con Moro e Paraschiv va a segno per tre volte e chiude il primo tempo sul +2 (6-8 al 25′).
La ripresa si apre sulla falsariga del finale della prima frazione. Oderzo con una serrata difesa impedisce spesso alle padovane di andare al tiro e Celante tra i pali fa il resto. In attacco le mancine Radice e Vitale firmano il parziale di 1-4 che vale un vantaggio considerevole visto l’esiguo numero di reti finora concesse alle avversarie (7-12 al 32′). Il time-out dei padroni di casa non sortisce troppi effetti, anche se il cambio di modulo difensivo mette maggiormente in difficoltà le opitergine che comunque con Uliana arrivano al massimo vantaggio (9-15 al 42′). Oderzo non va più a segno ma amministra il vantaggio subendo una parziale rimonta di un vivace Mestrino nel finale (12-15 al 50′).
“Era da un po’ che non mi divertivo così. Per carità, abbiamo commesso ancora numerosi errori soprattutto al tiro contro il loro forte portiere, ma ho visto un impegno, uno spirito di sacrificio, ed anche alcune buone giocate nel primo tempo che mi rendono orgoglioso di queste ragazze. Ora abbiamo una settimana per preparare la gara contro Torri. Dobbiamo e vogliamo continuare su questa strada”
by Ceghe